Corioretinite sierosa centrale

La corioretinite sierosa centrale (CRSC) è una patologia retinica caratterizzata dall'accumulo di liquido sottoretinico. Questa malattia risulta essere piuttosto frequente e colpisce prevalentemente pazienti giovani con profilo comportamentale di tipo A.
Si può manifestare dopo episodi di stress psicofisico tra cui la gravidanza, oppure in seguito all'assunzione di farmaci cortisonici.

 

La patologia sembra essere dovuta al rialzo del cortisolo endogeno, che avrebbe un ruolo nell'aumentare la pressione idrostatica della coroide, inducendo danni all'epitelio pigmentato con conseguente fuoriuscita di liquido nello spazio sottoretinico.

 

Il decorso nel 50% dei casi va incontro alla completa risoluzione spontanea, mentre l'altra metà dei casi può andare incontro a recidive più o meno frequenti, con possibili compromissioni della capacità visiva.

 


Diagnosi

 

La presenza dei sintomi quali la micropsia (immagini di ridotte dimensioni), la sensazione di vedere attraverso del liquido, la metamorfopsia (vedere storto), e la valutazione oftalmoscopica della retina consentono già l'inquadramento diagnostico della problematica.

 

Tramite l'esame OCT si può avere la conferma del sospetto diagnostico.
Con FAG-ICG si possono valutare i punti di fuga dell'epitelio pigmentato e la maggiore permeabilità coroidale.

 


Trattamento

 

Per almeno 3 mesi si può attendere la possibile risoluzione spontanea della malattia.

 

Nelle forme croniche o recidivanti possono usati dei laser:

 

  • Il Laser Argon del punto di fuga se questo risulta essere singolo e lontano dalla fovea (determina una cicatrice retinica con conseguente scotoma)
  • Il Laser Giallo Micropulsato risulta essere una relativa novità terapeutica che può favorire più rapidamente la regressione del fluido sottoretinico, senza creare lesioni irreversibili e può essere ripetuto nel tempo
  • Il trattamento fotodinamico con verdeporfina (PDT) si usa in casi selezionati di CRSC cronica con perdita visiva